Nel contesto economico attuale, caratterizzato da incertezze globali e stagnazione dei mercati, l’innovazione e l’innovazione sociale rappresentano le principali leve per il futuro delle imprese.

Secondo i dati forniti dall’ISTAT, il quadro economico italiano ed europeo presenta alcuni segnali di rallentamento che richiedono una risposta immediata. Il PIL italiano nel 2023 ha registrato una crescita limitata, pari al 0,6%, un dato che riflette le difficoltà legate all’inflazione e alla riduzione dei consumi interni. A livello europeo, il tasso di disoccupazione si attesta al 6,5% per l’Unione Europea e al 7,5% per l’Italia, valori che evidenziano le sfide che i mercati del lavoro devono affrontare per garantire stabilità occupazionale e inclusione.

Le crisi geopolitiche, la pandemia e i cambiamenti climatici hanno avuto un impatto profondo sulle dinamiche economiche. In particolare, il conflitto in Ucraina e le sue conseguenze sulle catene di approvvigionamento hanno messo sotto pressione molti settori, rendendo difficile per le aziende operare in modo efficace. Questa instabilità si è aggiunta a una crisi energetica globale che ha colpito duramente i costi di produzione e l’accesso alle risorse.

Le economie europee e l’Italia in particolare stanno affrontando una combinazione di sfide economiche che includono la crescita debole, l’aumento dell’inflazione e l’incertezza generale che frena gli investimenti. Secondo l’ISTAT, l’inflazione ha toccato il 5,9% nel 2023 in Italia, portando a un aumento dei costi di beni e servizi che ha inciso negativamente sul potere d’acquisto delle famiglie e sulla fiducia dei consumatori. L’indice della fiducia delle imprese manifatturiere è sceso del 2,7% rispetto all’anno precedente, segnalando un sentimento di prudenza che ostacola l’adozione di nuove iniziative imprenditoriali e di innovazione.

In questo contesto, le aziende devono trovare nuove strade per sopravvivere e prosperare, e l’innovazione si presenta come la risposta più efficace. Ma non si parla solo di innovazione tecnologica o di processi: il futuro è dell’innovazione sociale, un concetto che va oltre la semplice crescita economica e mette al centro l’impatto positivo sulla società. I dati ISTAT mostrano inoltre una crescente preoccupazione per l’emergenza climatica, con il 71% degli italiani che ritiene necessarie azioni immediate e strutturali per far fronte ai cambiamenti climatici, un elemento che si riflette anche nelle strategie aziendali orientate alla sostenibilità.

Le sfide dell’innovazione: ESG e sostenibilità

Uno degli argomenti più discussi negli ultimi anni è l’integrazione dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance) all’interno delle strategie aziendali. Chi è responsabile di questo cambiamento? Sempre più spesso, è il responsabile delle risorse umane a guidare questa transizione, collaborando con i vertici aziendali per garantire che i principi di sostenibilità e innovazione sociale siano integrati nella cultura organizzativa e nelle pratiche aziendali quotidiane.

Le aziende non possono più ignorare l’importanza di adottare strategie orientate all’ESG. Da un lato, vi è una crescente pressione normativa per ridurre l’impatto ambientale e garantire una gestione etica delle risorse. Dall’altro, i consumatori e gli investitori chiedono che le imprese dimostrino un impegno concreto verso la sostenibilità e il benessere sociale. Questa richiesta di responsabilità sociale non riguarda solo le grandi imprese: anche le PMI devono affrontare questa transizione se vogliono mantenere la loro competitività sul mercato.

Tuttavia, implementare criteri ESG non è un processo privo di difficoltà. Quali sono le principali sfide? Le aziende devono affrontare costi iniziali elevati per adeguare le proprie operazioni a standard più elevati di sostenibilità. Questo include l’adozione di tecnologie più pulite, il miglioramento delle condizioni di lavoro e l’introduzione di nuove pratiche gestionali più etiche. Un’altra sfida significativa è la mancanza di competenze specifiche all’interno delle organizzazioni, che spesso rallenta l’implementazione di queste strategie.

La formazione come soluzione strategica

Una delle chiavi per superare queste difficoltà risiede nell’investimento in formazione. La carenza di competenze, in particolare nel settore digitale e nella gestione di iniziative ESG, è una delle maggiori barriere per l’innovazione. Le aziende devono concentrarsi su programmi di formazione continua, sia per i dipendenti attuali che per quelli futuri, assicurandosi di disporre delle competenze necessarie per affrontare le sfide del 2025.

Perché la formazione è così cruciale? Perché il ritmo del cambiamento tecnologico e delle aspettative sociali è così rapido che solo chi è preparato potrà trarne vantaggio. Le nuove competenze richieste includono, tra le altre, l’adozione di tecnologie digitali avanzate come l’intelligenza artificiale, l’analisi dei dati e la cybersecurity, tutte essenziali per garantire l’efficienza e la sicurezza operativa. Inoltre, competenze trasversali come il pensiero critico, la capacità di lavorare in team e l’innovazione sociale diventano sempre più importanti in un contesto aziendale in cui l’impatto sociale non è più un’opzione, ma un requisito.

Investimenti e finanziamenti: dove puntare?

Superare le criticità di mercato richiede investimenti mirati in settori chiave. Quali sono le aree in cui le aziende devono investire? La digitalizzazione è senza dubbio una delle priorità. Le imprese devono modernizzare i loro processi attraverso l’adozione di nuove tecnologie, come l’automazione e l’intelligenza artificiale, che non solo migliorano l’efficienza ma permettono di rispondere meglio alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Le aziende devono sfruttare i finanziamenti disponibili sia a livello europeo sia a livello italiano. Il programma Next Generation EU, insieme al Green Deal europeo, offre risorse significative per sostenere progetti di innovazione e sostenibilità, mentre l’Avviso di Innovazione a cura di Fondimpresa finanzia la formazione del personale.

Conclusione

L’innovazione e l’innovazione sociale rappresentano il futuro delle imprese, specialmente in un contesto economico segnato da crisi e incertezze. Cosa possono fare i responsabili delle risorse umane per supportare questo cambiamento? Devono concentrarsi su tre aspetti fondamentali:

  1. promuovere la formazione continua per colmare le lacune di competenze
  2. guidare la transizione verso un modello di business sostenibile attraverso l’innovazione e l’adozione dei criteri ESG
  3. favorire investimenti mirati in digitalizzazione e tecnologie verdi.

IN.SI. è a disposizione per supportare le aziende verso questi obiettivi.

Le attività formative sono finanziabili con:

il Conto Formazione del Fondo interprofessionale a cui la tua azienda aderisce

l'Avviso "Innovazione tecnologica" di Fondimpresa

l'Avviso 3/2024 "Politiche attive" di Fondimpresa