Che cos’è la neutralità carbonica? La neutralità carbonica, o carbon neutrality, è lo stato in cui un’organizzazione, un paese o un’entità qualsiasi compensa le proprie emissioni di CO2 in modo tale che il bilancio totale di emissioni di carbonio sia pari a zero. Questo può essere raggiunto riducendo le emissioni tramite miglioramenti nell’efficienza energetica e l’adozione di fonti di energia rinnovabili, e compensando le emissioni residue attraverso progetti di offset, come la riforestazione o l’uso di tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio.

Perché è importante la Carbon neutrality?

Raggiungere la neutralità carbonica è cruciale per limitare il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici. La Commissione Europea, con il Green Deal europeo, ha fissato l’obiettivo di rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050. Questo non solo ridurrebbe l’impatto ambientale ma anche migliorerebbe la qualità della vita, stimolerebbe l’innovazione tecnologica e rafforzerebbe la competitività economica delle aziende europee.

Normativa europea sulla sostenibilità

Il Green Deal Europeo e la Legge sul Clima

Il Green Deal europeo, presentato dalla Commissione Europea nel dicembre 2019, è il piano d’azione per rendere l’economia dell’UE sostenibile. Questo include la legge europea sul clima, che rende giuridicamente vincolante l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Inoltre, il target di riduzione delle emissioni per il 2030 è stato aumentato al 55%, rispetto al precedente 40%.

 

La normativa di riferimento

  1. Legge Europea sul Clima (Regolamento UE 2021/1119). Descrizione: questa normativa vincola giuridicamente l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e stabilisce l’obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030. Applicazione: le aziende devono allineare le loro strategie di sostenibilità agli obiettivi fissati dalla legge europea sul clima.
  2. Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) – 2022/2464/EU. Descrizione: direttiva che stabilisce requisiti dettagliati per la rendicontazione di sostenibilità delle grandi aziende, sostituendo la Non-Financial Reporting Directive (NFRD). Applicazione: le aziende devono conformarsi ai requisiti di reporting della CSRD, che includono informazioni dettagliate su questioni ambientali, sociali e di governance. Ne abbiamo parlato anche qui.
  3. Direttiva 2003/87/CE: sistema per lo Scambio di Quote di Emissioni dell’UE (ETS). Descrizione: sistema cap-and-trade per la riduzione delle emissioni di gas serra, che copre settori quali l’energia e l’industria pesante. Applicazione: le aziende soggette a ETS devono monitorare, riportare e acquistare quote per le loro emissioni di CO2.
  4. Direttiva 2012/27/UE: efficienza Energetica. Descrizione: stabilisce un quadro di misure per garantire il raggiungimento degli obiettivi dell’UE in materia di efficienza energetica. Applicazione: le aziende devono adottare misure per migliorare l’efficienza energetica, compresi gli audit energetici e l’adozione di tecnologie efficienti.

Strumenti e protocolli per la gestione delle emissioni

Il protocollo GHG

Il protocollo GHG (Greenhouse Gas Protocol) è uno standard internazionale per la contabilizzazione e la gestione delle emissioni di gas serra. Si divide in tre ambiti (Scope 1, Scope 2 e Scope 3) che coprono rispettivamente le emissioni dirette, le emissioni indirette da consumo energetico e le altre emissioni indirette lungo la catena del valore. L’implementazione del protocollo GHG è essenziale per creare un inventario aziendale delle emissioni, un passo fondamentale verso la neutralità carbonica.

Inventario aziendale e strategie di riduzione

La creazione di un inventario aziendale delle emissioni di carbonio permette di identificare le principali fonti di emissione e monitorare i progressi nella loro riduzione. Le strategie di riduzione possono includere l’adozione di tecnologie più efficienti, il miglioramento dei processi produttivi, e l’incremento dell’uso di energie rinnovabili. È altrettanto importante sviluppare una strategia di compensazione per le emissioni non riducibili, attraverso l’acquisto di crediti di carbonio certificati.

Protocollo GHG e Carbon Footprint

Il protocollo GHG e la carbon footprint sono strumenti fondamentali nella gestione delle emissioni di gas serra. Il protocollo GHG fornisce un quadro metodologico standardizzato per calcolare e gestire le emissioni a livello organizzativo, mentre la carbon footprint rappresenta la misura complessiva delle emissioni generate da un’entità specifica. Entrambi giocano un ruolo cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico, aiutando le organizzazioni e gli individui a comprendere e ridurre il loro impatto ambientale.

– Protocollo GHG: è uno standard metodologico globale utilizzato per misurare e gestire le emissioni di gas serra a livello organizzativo. Fornisce linee guida dettagliate per il calcolo delle emissioni suddivise in tre ambiti (Scope 1, 2 e 3).

– Carbon Footprint: è una misura delle emissioni di gas serra di un’entità specifica (prodotto, organizzazione, individuo). Può essere calcolata utilizzando vari approcci, incluso il protocollo GHG, ma può anche essere utilizzata in contesti più ampi e meno strutturati.

Chi è obbligato a dare evidenza della carbon footprint?

La produzione della carbon footprint, ovvero la misurazione e la rendicontazione delle emissioni di gas serra, è obbligatoria per diverse tipologie di aziende in base a regolamentazioni e normative specifiche, sia a livello nazionale che internazionale. Ecco alcune delle principali categorie di aziende per le quali questa pratica è obbligatoria:

  • Grandi Aziende e Multinazionali [Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive)]. Applicazione: La CSRD, che sostituirà la Non-Financial Reporting Directive (NFRD) a partire dal 2024, rende obbligatoria la rendicontazione della sostenibilità per tutte le grandi aziende e le società quotate nell’Unione Europea. Requisiti: Le aziende devono rendicontare le loro emissioni di gas serra, tra altri indicatori di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG).
  • Aziende Energetiche e Industriali [Sistema per lo Scambio di Quote di Emissioni dell’UE (EU ETS)]. Applicazione: Il sistema ETS si applica alle aziende dei settori energetici e industriali ad alta intensità energetica, come le centrali elettriche, le raffinerie di petrolio, le industrie siderurgiche e chimiche. Requisiti: Queste aziende devono monitorare, riportare e verificare le loro emissioni di CO2 e acquistare quote di emissioni per coprire le loro emissioni annuali.
  • Aziende con Oltre 500 Dipendenti [Direttiva NFRD (Non-Financial Reporting Directive)]. Applicazione: Fino all’entrata in vigore della CSRD, la NFRD si applica alle grandi aziende pubbliche di interesse con più di 500 dipendenti. Requisiti: Le aziende devono fornire informazioni sulle politiche ambientali, inclusa la misurazione delle emissioni di gas serra.
  • Aziende che volontariamente aderiscono a Standard Internazionali [ISO 14064 (Gestione delle Emissioni di Gas Serra)]. Applicazione: Aziende di qualsiasi settore che scelgono di aderire volontariamente agli standard internazionali di gestione delle emissioni di gas serra. Requisiti: Devono misurare, monitorare e riportare le loro emissioni di gas serra in conformità con le specifiche ISO.
  • Aziende con Certificazioni Ambientali [ISO 14001 (Sistema di Gestione Ambientale)]. Applicazione: Aziende che implementano un sistema di gestione ambientale secondo lo standard ISO 14001. Requisiti: Devono monitorare e ridurre l’impatto ambientale delle loro operazioni, incluse le emissioni di gas serra.

Formazione e coinvolgimento del personale

Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, è essenziale che i dipendenti siano ben formati e consapevoli delle pratiche sostenibili. La formazione deve coprire le normative ambientali, l’uso di software di misurazione delle emissioni, le tecniche di audit energetico e le strategie di comunicazione sostenibile. Un programma di formazione completo come quello proposto da IN.SI. nel progetto “Carbon Zero 2050” può garantire che ogni livello dell’organizzazione sia preparato a contribuire alla riduzione dell’impronta di carbonio aziendale.

Progetto “carbon zero 2050”

Il progetto “Carbon Zero 2050” rappresenta una risposta concreta e ambiziosa alla sfida della neutralità carbonica. Per le aziende comprendere e applicare le normative e le strategie di sostenibilità è cruciale per andare verso un futuro più verde e sostenibile.

La neutralità carbonica non è solo una necessità ambientale, ma rappresenta anche un’opportunità per migliorare l’efficienza operativa, ridurre i costi e migliorare la reputazione aziendale. La legge europea sul clima e la CSRD forniscono un quadro normativo solido per guidare le aziende in questo percorso. Implementare il protocollo GHG e creare un inventario aziendale delle emissioni sono passi essenziali per monitorare e ridurre l’impronta di carbonio.

Le strategie di riduzione e compensazione devono essere integrate nelle politiche aziendali, mentre la formazione continua del personale garantisce che tutti i dipendenti siano consapevoli e preparati a contribuire agli obiettivi di sostenibilità. Il coinvolgimento degli stakeholder attraverso una comunicazione trasparente e un feedback costante è altrettanto cruciale.

Nonostante le sfide e le limitazioni, come gli investimenti iniziali elevati e la possibile resistenza al cambiamento, i benefici a lungo termine rendono il progetto “Carbon Zero 2050” una pietra miliare fondamentale per il futuro sostenibile delle aziende. Con l’impegno della leadership aziendale e il coinvolgimento attivo di tutti i dipendenti, la neutralità carbonica entro il 2050 è un obiettivo raggiungibile che porterà vantaggi ambientali, economici e competitivi duraturi.

Il progetto “Carbon Zero 2050” può essere completamente finanziato.