ESG: le prossime scadenze

Il Contesto del Benessere Aziendale e dello Sviluppo Sostenibile

L’attenzione della Comunità Europea sulla sostenibilità e la trasparenza in materia di governance ambientale, sociale e aziendale (ESG) è ormai un tema imprescindibile per chi opera nel mondo del lavoro e della gestione delle risorse umane. Per HR Manager e EHS Manager, le scadenze ESG e l’Agenda 2030 sono diventate argomenti quotidiani, con un impatto che coinvolge sempre più l’intera struttura organizzativa e il bilancio di sostenibilità aziendale. Ma a che punto siamo? In un’epoca in cui il futuro dell’ambiente, il benessere dei dipendenti e la responsabilità sociale dell’azienda sono parte integrante della strategia aziendale, è essenziale comprendere il quadro normativo e le scadenze imminenti.

Il 2024 e il 2025 hanno portato e porteranno una serie di scadenze chiave in ambito ESG, stabilite dalla Direttiva Europea. Tali scadenze, accompagnate dai trend emergenti e dall’approccio olistico alla sostenibilità, rappresentano non solo una sfida normativa ma anche un’opportunità per migliorare le performance aziendali e attrarre nuovi talenti, sempre più sensibili ai temi ambientali e sociali. Per i responsabili delle risorse umane e della sicurezza e salute ambientale, si tratta di una chiamata all’azione: capire come prepararsi al meglio alle prossime scadenze ESG, in modo da essere pronti a rispondere alle richieste di conformità, e allo stesso tempo valorizzare la reputazione aziendale.

La Direttiva Europea e le scadenze per il bilancio di sostenibilità

Nel contesto della Direttiva Europea, il bilancio di sostenibilità è diventato uno strumento fondamentale per garantire trasparenza e responsabilità. La direttiva mira a far sì che le imprese europee rendano conto delle proprie performance ambientali, sociali e di governance, ponendo una grande attenzione sull’impatto ambientale e sulla coerenza con l’Agenda 2030. Ma perché tutto questo è così rilevante? È semplice: la trasparenza è un valore sempre più apprezzato dai consumatori, dagli investitori e, non meno importante, dai talenti.

Le scadenze imposte dalla Direttiva Europea costringono le aziende a valutare e monitorare continuamente i propri risultati, e il bilancio di sostenibilità diventa così il riflesso dell’impegno reale dell’impresa. HR Manager ed EHS Manager sono chiamati a comprendere in profondità queste novità, poiché toccano da vicino il modo in cui le aziende gestiscono le proprie risorse e si posizionano sul mercato. Gli aspetti legati al benessere dei dipendenti, all’impatto ambientale e alla governance aziendale sono centrali nella misurazione e valutazione della performance aziendale. Anche le modalità di reporting ESG vengono innovate: il bilancio di sostenibilità deve rispondere a standard più elevati e rappresentare un’immagine concreta degli obiettivi e dei risultati aziendali.

Agenda 2030: una bussola verso la sostenibilità

Nel contesto delle scadenze europee, l’Agenda 2030 rappresenta una guida strategica. Questa agenda, approvata dall’ONU, contiene 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), che sono ora integrati anche nelle politiche delle aziende europee. Raggiungere questi obiettivi è essenziale per dimostrare l’impegno verso un approccio olistico alla sostenibilità. Tra i principali SDGs a cui le aziende sono chiamate a contribuire, troviamo quelli relativi alla lotta contro il cambiamento climatico, alla tutela della biodiversità, alla promozione del lavoro dignitoso e alla riduzione delle disuguaglianze. Per HR Manager ed EHS Manager, ciò implica una nuova responsabilità nella gestione delle risorse umane e nella salvaguardia del benessere lavorativo.

I trend del 2024 e del 2025 sono chiari: le imprese devono operare nel rispetto dell’Agenda 2030, e l’impatto ambientale diventa una delle priorità. La riduzione dell’inquinamento, l’uso di energie rinnovabili, la promozione dell’inclusività e della parità di genere sono tutte tematiche che si riflettono direttamente sulle scadenze ESG e sulle aspettative della Comunità Europea. Per questo motivo, comprendere e adottare i principi dell’Agenda 2030 significa andare oltre la semplice conformità normativa: vuol dire abbracciare una visione strategica che porterà benefici nel lungo periodo.

Calendario delle scadenze

Le aziende italiane devono prepararsi a rispettare una serie di scadenze imminenti in materia di sostenibilità e criteri ESG (Environmental, Social, Governance), in linea con la Direttiva (UE) 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Questa direttiva, recepita in Italia con il Decreto Legislativo 125/2024, introduce obblighi di rendicontazione di sostenibilità per un numero crescente di imprese, secondo un calendario scaglionato.

 

Le date

  • Dal 1° gennaio 2024: Le grandi imprese già soggette alla Direttiva sulla Dichiarazione Non Finanziaria (NFRD) hanno iniziato a conformarsi ai nuovi requisiti di rendicontazione di sostenibilità. Si tratta di enti di interesse pubblico con più di 500 dipendenti. La prima pubblicazione del bilancio di sostenibilità avverrà nel 2025, riferita all’esercizio 2024.
  • Dal 1° gennaio 2025: L’obbligo si estende a tutte le grandi imprese che superano almeno due dei seguenti criteri:
    • Totale dell’attivo superiore a 20 milioni di euro.
    • Ricavi netti superiori a 40 milioni di euro.
    • Numero medio di dipendenti superiore a 250.

La prima pubblicazione del bilancio di sostenibilità per queste imprese avverrà nel 2026, riferita all’esercizio 2025.

  • Dal 1° gennaio 2026: L’obbligo si applica alle piccole e medie imprese (PMI) quotate, con esclusione delle microimprese. La prima pubblicazione del bilancio di sostenibilità per queste PMI avverrà nel 2027, riferita all’esercizio 2026. È prevista la possibilità per le PMI quotate di optare per una proroga di due anni, posticipando l’obbligo al 2028.
  • Dal 1° gennaio 2028: L’obbligo si estende alle società extra-UE con un fatturato annuo superiore a 150 milioni di euro nell’Unione Europea e che possiedono una sede operativa o una filiale nell’UE qualificata come grande impresa o PMI quotata, con un fatturato netto superiore a 40 milioni di euro nell’esercizio precedente.

Obblighi di Rendicontazione:

Le aziende soggette a questi obblighi dovranno redigere una rendicontazione di sostenibilità che includa informazioni dettagliate sulle loro performance ambientali, sociali e di governance. Questa rendicontazione dovrà essere conforme agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), sviluppati dall’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG), al fine di garantire la comparabilità e la trasparenza delle informazioni a livello europeo.

Assurance delle Informazioni:

Un aspetto cruciale introdotto dalla CSRD è l’obbligo di sottoporre le informazioni di sostenibilità a una verifica indipendente (assurance) da parte di enti terzi. Questo requisito mira a migliorare l’affidabilità e la credibilità dei dati forniti, aumentando la fiducia degli stakeholder nelle dichiarazioni aziendali relative alla sostenibilità.

Preparazione e Adeguamento:

Per rispettare queste scadenze, le aziende italiane devono avviare tempestivamente un processo di adeguamento che preveda:

  • L’implementazione di sistemi interni per la raccolta e l’analisi dei dati ESG.
  • La formazione del personale coinvolto nella rendicontazione di sostenibilità.
  • La collaborazione con revisori esterni per l’assurance delle informazioni.
  • L’adozione di pratiche aziendali in linea con gli standard ESRS.

Un’adeguata pianificazione e l’adozione di un approccio proattivo consentiranno alle aziende di affrontare con successo le nuove sfide normative in materia di sostenibilità e di beneficiare delle opportunità derivanti da una maggiore trasparenza e responsabilità sociale.

Cosa può fare IN.SI. a supporto

IN.SI. ha creato e progettato 4 piani formativi a sostegno delle aziende per raggiungere gli obiettivi ESG:

🧠NEURO-SAFETY: come applicare le neuroscienze alla Salute e Sicurezza sul lavoro. Obiettivo: formare manodopera, impiegati e manager sulla gestione dell’attenzione, lo sviluppo della consapevolezza e la gestione dello stress. Il progetto ha carattere fortemente innovativo perchè utilizziamo device IoT per monitorare EEG / HRV. La formazione è valida come aggiornamento TU81/2008. Il progetto è in partnership con il dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino.

💄ANTIGONE: formiamo il personale delle aziende a perseguire la parità di genere, la diversity & inclusion e le schede GRI 405/406. I corsi sono finalizzati a supportare le aziende a rispondere ai requisiti della PDR 125, della ISO 40315 e del GRI. Obiettivo: al termine del percorso formativo, l’azienda è in grado di realizzare il sistema di gestione necessario a conseguire la Certificazione.

🌳CARBON-ZERO 2050: la formazione verte sulla normativa italiana ed europea in vista dei Goal sull’ambiente. Obiettivo: conoscere la normativa, utilizzare correttamente i software per il protocollo GHG e definire le strategie aziendali per la riduzione e la compensazione della CO2.

✒️PANTHEON: formiamo il personale delle aziende per la redazione del bilancio di sostenibilità. Obiettivo: comprendere l’impatto del bilancio di sostenibilità, saperlo redigere, saper gestire gli stakeholder e realizzare una comunicazione efficace sul tema.

 

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Le attività formative sono finanziabili con:

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