L’esperienza dei dipendenti (o employee experience) è diventata centrale e l’unica soluzione per le aziende che intendono trattenerli è attivare una retention efficace.
La pandemia ci ha portato a ripensare alle attuali condizioni occupazionali, perché sempre più spesso le persone hanno iniziato a considerare diversamente i propri inquadramenti professionali calcolando quanto impattassero sulla vita privata.
Da questo genere di riflessioni è scaturita l’ondata delle grandi dimissioni, ovvero l’esodo di massa dei talenti che ha costretto le società a interrogarsi su un nuovo approccio alla gestione delle risorse umane.
Qual è quindi il segreto di un ambiente di lavoro che incoraggi i dipendenti a restare? La risposta sta in una retention efficace che rivaluti la loro esperienza sul luogo di lavoro, attraverso gli sforzi che le aziende possono mettere in atto per ridurre il tasso di abbandono.
Le strategie da adottare per trattenere i talenti
Le realtà che hanno deciso di contrastare il flusso di licenziamenti hanno cominciato a investire in percorsi utili a migliorare il benessere e l’efficienza aziendale. L’obiettivo è quello di definire una visione convincente e condivisa che dia un nuovo significato al lavoro, sviluppando una rinnovata fiducia tra impiegati e management basata sul dialogo e sulla comunicazione bilaterale tra azienda e dipendente.
Proprio per migliorare il dialogo tra azienda e dipendente e creare un ambiente coinvolgente, che favorisca la condivisione di idee e la predisposizione all’ascolto, IN.SI. ha predisposto una consulenza – Engage your talents – rivolta alle organizzazioni che intendono investire nell’employee engagement e retention. Attraverso una serie di attività strategiche mirate al coinvolgimento delle persone all’interno della realtà in cui operano, sarà possibile rivalutare i successi, la visione e gli obiettivi di cui la forza lavoro è parte integrante e quota fondamentale.
Onboarding: il primo passo dell’employee experience
Si sa, iniziare col piede giusto è fondamentale, eppure una delle cause per cui l’entusiasmo di una nuova risorsa viene fortemente smorzato è una cattiva gestione dell’onboarding, ovvero l’allineamento iniziale rispetto le mansioni, le procedure e i valori aziendali.
Soprattutto in un’epoca di dimissioni sempre più frequenti e di conseguenza di turnover incessanti, la questione del corretto inserimento delle risorse è diventata sempre più delicata e un percorso formativo di Onboarding può andare incontro alle esigenze delle aziende:
- da un lato mettere i neoassunti a proprio agio, evitando che si creino attriti e che il loro ingresso nel nuovo contesto risulti stressante, ritardando il momento in cui risulteranno effettivamente operativi ed efficienti;
- dall’altro investire nel processo d’inserimento la giusta quantità di tempo ed energie, senza gravare eccessivamente sui colleghi.
La soluzione di Onboarding proposta da IN.SI. è un pacchetto che si inserisce nella sezione finale del processo di recruiting, volta a supportare le Risorse Umane e le figure manageriali non solo nell’inserimento e nella formazione della nuova figura, ma anche nel creare engagement e diffondere il senso di appartenenza fin dai primi passi all’interno dell’azienda.
L’employee engagement è la chiave per una retention efficace
Si è detto che, per contrastare il fenomeno crescente delle dimissioni volontarie, occorre sviluppare una retention efficace, migliorando il benessere sul luogo di lavoro e l’employee experience, a partire dal primo giorno in azienda.
Ma non basta: va riconsiderato il quadro completo di ciò che viene loro offerto, tra retribuzioni e benefit competitivi, oltre agli strumenti essenziali del mestiere.
L’esperienza di ciascun dipendente è inoltre fortemente influenzata da fattori meno “tangibili” ma non meno importanti, dalla qualità dell’onboarding fino alla diversity del team.
Un percorso aziendale è condizionato dalla presenza di tutti questi elementi e l’employee engagement è determinato dalla loro rispettiva qualità. Ma perchè è tanto importante?
Una risorsa coinvolta e motivata nei confronti del lavoro tende a superare le aspettative senza troppi sforzi, perché riceve un riconoscimento e gode della consapevolezza del proprio potenziale, quindi è anche soddisfatta della propria posizione.
Se un’azienda asseconda l’evoluzione delle necessità dei suoi collaboratori può facilmente ridurre le probabilità di un alto turnover del personale.
Per questo uno dei sistemi più efficaci per migliorare l’employee engagement è di assicurare una buona comunicazione a tutti i livelli aziendali: il dialogo aperto e onesto con il management permette agli impiegati di far emergere problemi e necessità.
Infatti il benessere e il senso di appartenenza favoriscono la sicurezza psicologica tra i dipendenti, incoraggiandoli ad esprimersi e a fornire feedback, contribuendo a consolidare così anche il rapporto con l’azienda.
Il valore di un ambiente di lavoro rispettoso e che investe nell’esperienza dei lavoratori è nettamente in ascesa. Diversamente, per le aziende che non sviluppano piani strutturati ed efficaci di engagement e retention sarà sempre più difficile coinvolgere e, di conseguenza, trattenere i dipendenti.